Sinfonia di acquerelli

SINFONIA DI ACQUERELLI

di Giuliano Parlanti

Maria Laura Fazzi mi aveva avvisato che dal 6 giugno ci sarebbe stata nella saletta Paride Pascucci in Piazza Valeri, una mostra degli acquerelli della sorella Daniela, un omaggio alla sua memoria. Mi ero ripromesso e avevo promesso alla signora Laura che sarei stato presente all’inaugurazione. Di ritorno da Urbino, domenica 5, ho invece appreso che era stata anticipata a sabato e quindi sono andato a visitare la mostra con calma, a inaugurazione avvenuta.
Già dall’esterno, prima ancora di entrare, al di là della porta d’ingresso, ho intravisto una sinfonia di colori, con preponderanza di toni caldi ma non accesi, dal rosa, all’arancio, al rosso; poi, appena messo piede nella sala dell’esposizione, mi ha colpito, come calamitando con forza il mio sguardo verso la parete di destra, l’autoritratto di Daniela. È stata un’emozione fortissima che mi ha quasi paralizzato per alcuni istanti. Era lì, lei, Daniela, con tutta la dolcezza del suo sguardo e la luminosità del suo sorriso. Ho salutato il marito, anche lui visibilmente commosso, e ho balbettato, indicando il quadro: “Il suo autoritratto”.
Superata, ma non rimossa, l’emozione iniziale, ho osservato uno ad uno i quadri esposti e sono stato totalmente preso, sorpreso e impressionato. Non credevo che con la tecnica dell’acquerello ci fosse qualcuno capace di eseguire i ritratti come Daniela. So che è una tecnica difficile, che in genere chi la usa la riserva a paesaggi e nature morte, ma non l’avevo mai vista applicata con tanta raffinatezza e stile a ritratti così belli. Ma a parte la tecnica e il colore, quello che sorprende dei ritratti è la profondità dei sentimenti e dell’animo dei soggetti che Daniela ha saputo catturare e trasmettere attraverso la sua pittura. Sono ritratti vivi, che parlano, che mostrano l’anima attraverso gli occhi e gli sguardi. Per non parlare della classe, lo stile, l’eleganza degli altri quadri che rappresentano i fiori, i paesaggi della Maremma e i cavalli.
Parlando con il marito e ho scoperto che Daniela non ha mai voluto vendere un suo quadro. Devo dire che me lo sarei aspettato, che in certo senso lo sapevo, almeno dal momento in cui ho scoperto quando grande, profonda e genuina fosse la sua arte. Daniela era davvero un’Artista, sì, con la A maiuscola. Un’anima sensibile, pervasa dal sentimento della bellezza, espresso in primis con la pittura, ma non solo; amava la musica e il canto, suonava il piano e ha cantato per lunghi anni nella “Puccini”, sotto la guida del padre, il grande, indimenticabile e indimenticato Maestro Italo Fazzi. Dal padre, gran signore, grande musicista, grande persona, aveva ereditato anche altre virtù: la modestia e la riservatezza, virtù delle anime davvero grandi.
Grazie, quindi ai familiari per averla ricordata con questo omaggio. Un omaggio dovuto, come hanno giustamente sottolineato.